L’armonizzazione tutt’altro che
“manieristica” della successione
di note in apertura cela volutamente
all’orecchio le sonorità tipiche
della scala giapponese RE-Mib-SOL-LA-SIb (es. ROKUDAN).
Ma soltanto dopo l’esposizione del tema dominante
proposta da voce e strumenti in un lungo fraseggio carico di
pathos traspaiono
alcuni momentanei accenni esotici.
A questo punto sono già passati più di tre minuti e la
distensione creata da arpa e flauto
attenua la solennità del testo fino al termine
dell’esecuzione.
TESTO:
È possibile rivedere le
vite passate?
Scorgerne qualche bagliore
tra pioggia e nebbia?
Se sprechi i tuoi giorni
l’oblio non basterà ad
alleviare il dolore.
Ombre.
Sfumature turchine su un
campo di lillà.
Ho visto il mio tempo,
svanire, scivolare, fuggire lontano, veloce.
Molto prima di incontrarti
la mia mente aveva scordato